Con decreto ministeriale del 18 marzo scorso, il MiC ha assegnato alle Regioni e alle Province autonome le risorse destinate al finanziamento di interventi di recupero di insediamenti tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, conseguendo la relativa milestone del PNRR.
Tutte le Regioni d’Italia hanno avviato i bandi per la selezione degli interventi di restauro e di valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale sulla base di un format di avviso predisposto dal MiC.
Entro il termine massimo del 24 giugno le Regioni e le Province Autonome trasmetteranno al Ministero della Cultura l’elenco definitivo delle domande ammesse al finanziamento. Con 590 milioni di euro saranno quasi 4 mila i progetti che riceveranno un finanziamento in linea con gli obiettivi di tutela del patrimonio culturale e degli elementi caratteristici dei paesaggi rurali.
Mulini ad acqua o a vento, frantoi, caseifici, fienili, ricoveri, stalle, essiccatoi, forni, abbeveratoi, ponti, muretti a secco e simili che non sono stati irreversibilmente alterati nell'impianto tipologico originario, nelle caratteristiche architettonico-costruttive e nei materiali tradizionali impiegati potranno tornare a nuova vita.
“Prosegue con puntualità il cronoprogramma del PNRR Cultura. Questi bandi, che coinvolgono tutte le regioni del nostro Paese, consentono di sostenere progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale dando un fondamentale impulso all’economia, senza per questo, allentare la tutela del Paesaggio. I procedimenti avvengono nel pieno rispetto dell’art.9 della Costituzione”. Così il ministro della Cultura, Dario Franceschini, commenta i provvedimenti adottati per il restauro e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale previsti dal PNRR.
La concessione del contributo sarà determinata da apposite commissioni nominate dalle Regioni, in cui sarà presente un rappresentante designato dal ministero. Il contributo è concesso, fino ad un massimo di 150.000 euro come forma di cofinanziamento per un’aliquota dell’80%. Il contributo è portato al 100% se il bene è oggetto di dichiarazione di interesse culturale. Le misure del fondo disponibile variano a seconda della Regione, l’obbiettivo è invece uguale per tutti: promuovere le aree interne e le zone rurali per tornare a crescere.
Roma, 24 maggio 2022
Ufficio Stampa e Comunicazione MiC